Partita la sperimentazione del nuovo sistema per la tracciabilità dei rifiuti, denominato RENTRI, il cui obiettivo è di superare l'impasse del SISTRI.
Dal 2019 il SISTRI (Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti) risulta non più operativo Tale sistema di tracciabilità dei rifiuti non è mai decollato, generando il caos tra gli operatori. Ecco perché, dopo essere entrato in vigore nel 2013 (cominciando dai rifiuti pericolosi), dal 2019 non è più operativo per effetto dell’articolo 6 del decreto legge 14 dicembre 2018, n. 135.
E’ stato ideato un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti che lo sostituirà dal nome RENTRI, che sta per Registro Elettronico Nazionale sulla Tracciabilità dei Rifiuti.
La tracciabilità dei rifiuti se rende necessaria in ambito della Economia Circolare, il modello di produzione e consumo che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e Riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile, è la sua applicazione necessaria è dovuta all’attuazione delle Direttive Comunitarie che indicano nel registro nazionale dei rifiuti un tassello fondamentale per l’economia circolare.
La conoscenza della quantità e qualità dei rifiuti prodotti e delle attività del loro trattamento per questo motivo rappresentano informazione strategiche divenendo così uno degli obiettivi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Tra gli obiettivi del RENTRI c’è infatti quello di ottimizzare e ridurre al minimo le attività manuali di raccolta di tali informazioni automatizzandone l’invio previste dalla legge.
A fronte della firma del protocollo di adesione alla sperimentazione da parte delle Associazioni datoriali, la sperimentazione ha già preso il via e, per quattro mesi, potranno testare in maniera pratica le funzionalità e le procedure operative del Registro, anche grazie al supporto fornito dalle associazioni e dalle imprese del settore ICT, con le quali è già stata avviata una prima condivisione delle soluzioni tecnologiche previste.
Il prototipo consentirà alle imprese di valutarne l’interoperabilità con il Registro dei sistemi gestionali, ritenuta dal Ministero la base dalla quale partire per superare le difficoltà operative riscontrate con il SISTRI. La sperimentazione del Registro Elettronico dovrà simulare tanto nella struttura, quanto nel suo funzionamento, l'architettura delineata nella proposta di testo di decreto regolamentare rispondente alla struttura di Registro introdotta dal nuovo articolo 188-bis.
Il RENTRi sarà strutturato in due sezioni: la prima, ovvero la Sezione dell’Anagrafica degli iscritti, raccoglie anche le autorizzazioni ambientali; la seconda, ovvero la Sezione della Tracciabilità, raccoglie i dati annotati nei registri e nei formulari.
Link al portale del RENTRi: https://prototipo.rentri.it/